L’artista del Tirolo orientale su torri,
stile e depressioni da gravidanza

 

 

 

 

 “Di anno in anno aumentano la gioia e la passione che ricevo in dono dall’arte!”

Dopo trent’anni di attività artistica nel Tirolo orientale Michael Unterluggauer non ha ancora perso il suo slancio, al contrario: oggi quest’insegnante molto impegnato dedica più tempo che mai all’attività artistica. “Solo ora la cosa si sta facendo veramente interessante,” afferma convinto l’artista, “poiché solo quando si è in grado di padroneggiare le capacità tecniche alla perfezione, ci si può occupare liberamente e pienamente del contenuto del dipinto – ossia mescolare tecnica e contenuto per creare un’unità armoniosa.” Così filosofeggia Unterluggauer e continua: “In ogni modo un quadro è da considerarsi realmente completato solo quando l’osservatore ne porta a termine il pensiero...”. 

Olio, acrilico, acquerello, pennino, sanguigna, carboncino, molte sono le tecniche che quest’artista - che alla scuola media di Debant insegna le materie Tedesco, Educazione artistica, Informatica e Disegno geometrico – ha sperimentato negli ultimi anni. Oggi si dedica prevalentemente alle tecniche miste su acrilico. In questo modo sì è “creato” uno stile inconfondibile. Questa mescolanza perfetta di tecnica e contenuti però è possibile solamente grazie alla cosiddetta “condizione del fluire”, quindi l’unione di massima concentrazione ed estrema rilassatezza. Risulta essere questa la condizione ideale per creare un’opera,” dice Michael con ferma convinzione. 

Ogni giorno dopo la scuola il tirolese si ritira nel suo atelier a Gaimberg per lasciarsi trasportare nella dimensione in cui tutto fluisce. Non sempre il “flusso” è stato cospicuo. “ Un artista ha i suoi alti e bassi. Ci sono stati dei momenti in cui avevo vere e proprie “depressioni per la difficile gravidanza”, finché non mi riusciva di partorire un’opera e trasferire sulla tela stati d’animo e sensazioni che aleggiavano in me,” ricorda Michael. Deposte queste depressioni, per lui è diventata una continua sfida creare opere per l’occhio e per la mente. Nelle sue opere ricorre continuamente la torre come simbolo centrale, un guardiano che ricorda all’uomo di rimanere saldamente ancorato a terra.  

“Costruirsi una torre troppo alta equivale a non rispettare le regole naturali della creazione, ” cita Unterluggauer da “L’apprendista stregone”. Questo è ciò che Michael vuole trasmettere con i suoi dipinti – e fa sì che le sue torri si ergano sino al cielo e poi, come monito, le fa crollare rivestendo il tutto di una gamma cromatica azzeccata, spesso utilizzando il nudo femminile come simbolo di comunicazione sociale. “Dipingo quadri positivi al fine di criticare qualcosa di negativo,” spiega l’artista.  

Michael cresce con otto fratelli in una fattoria di Lienz e già da piccolo manifesta il suo interesse per ogni genere artistico. “Ritagliavo stampe e ci tappezzavo la mia camera,” ricorda. Il suo vero talento artistico però è rimasto nascosto per anni.....    

A 14 anni frequenta il liceo BORG di Innsbruck, poi, conclusi gli studi di Pedagogia, ritorna come insegnante diplomato nel suo Tirolo orientale.

Il fatto che un bel giorno abbia preso un pennello in mano è stato un caso – anche se l’estro artistico è ereditario, infatti uno dei suoi avi fu il cantastorie ed artista Jakob Glieber che operava nella metà del 19° secolo!

Questo cinquantenne, sposato da 27 anni e padre di due figlie, deve ringraziare il proprietario di una galleria d’arte e gallerista Dietmar Hosp di Nassereith per il valore di mercato delle sue opere, che negli ultimi anni è fortemente aumentato.

“Sin dall’inizio ha apprezzato molto i miei lavori trasmettendomi sempre sicurezza, ” dice Michael. Con successo: ad un Unterluggauer autentico viene oggi attribuito il valore artistico ed ideale che gli spetta!        

L’artista del Tirolo orientale, Michael Unterluggauer, realizza opere per l’occhio e per l’intelletto ponendo in certo qual modo l’intelligenza emozionale - forma più alta del talento - come concetto di vita.
Dipinge la positività al fine di rammentare l’esistenza della negatività, appellandovisi addirittura in alcuni quadri.
I suoi dipinti sono messaggi d’introspezione, impulsi per domande e risposte, percepibili in modo univoco e comprensibile, nonostante le rappresentazioni spesso non figurative.